Ciao Nausicaa presentati ai followers di Giosef Italy, raccontaci brevemente chi sei, la tua storia ed i tuoi traguardi…
” Sono Nausicaa Dell’Orto, capitana della nazionale di football americano femminile e producer di documentari sportivi.
10 anni fa facevo la cheerleader per una squadra maschile di football americano. Facevo quello che ci si aspetta troppo spesso dalle donne, rimanevo a bordo campo a tifare per i ragazzi. Partita dopo partita mi sono innamorata del football e un giorno ho deciso che non volevo più stare a guardare: volevo giocare, correre e placcare, quindi ho mollato i pom pom e insieme ad altre ragazze appassionate come me, ho creato la prima squadra di football americano in Italia. Inizialmente, questa iniziativa non andava a genio al dal Presidente della squadra maschile, quindi per alcuni mesi, noi ragazze siamo state costrette ad allenarci al parco, con attrezzature vecchie, caschi e paraspalle “vintage” che il nostro coach ci aveva rimediato. Nonostante le difficoltà, non abbiamo mollato, e dopo aver trovato un’altra squadra che stava nascendo a Bologna, abbiamo organizzato una partita.
Nel Luglio del 2011, abbiamo giocato la nostra prima partita e l’abbiamo vinta. Il presidente ha cambiato idea e ha iniziato a investire nel football femminile e oggi, grazie agli sforzi di noi ragazze e della federazione, la nostra lega conta 10 squadre, un campionato nazionale e una squadra nazionale. Per me, trovare la mia passione che mi accende un fuoco nelle vene è stato il primo di tanti traguardi. Nel 2016 ho cominciato a lavorare nelle produzioni di documentari sportivi e nel 2019 sono stata nominata agli Sports Emmys per due documentari che ho prodotto per Nfl Films. Amo raccontare le storie di sport perché sono lezioni di vita che possono servire a tutti. Il mio sport, il football americano mi ha insegnato a sfondare ogni ostacolo con determinazione, a superare le paure e soprattutto, a rimanere in piedi quando tutti cercano di buttarti giù.“
Hai mai vissuto un’esperienza di studio all’estero? Se si, Come ha influito nella tua vita e nel tuo modo di pensare? Se no, cosa hai appreso dai tuoi tanti viaggi? Come sei cambiata dopo averli vissuti?
” Nel 2015 ho studiato Tv production alla Boston University e nel 2017 sono andata a lavorare per NFL Films a Philadelphia. Viaggiare e soprattutto lavorare negli Stati Uniti mi ha permesso di vivere tante esperienze nuove immergendomi in una cultura diversa e mi ha dato gli strumenti per diventare una migliore storyteller.
Sono sicuramente diventata più intraprendente e sicura di me, essendo la prima donna italiana in Nfl, inizialmente avevo quasi paura di non essere all’altezza di un’organizzazione così prestigiosa ma poi ho capito che non c’è nulla da temere se ti prepari adeguatamente e lavori costantemente e duramente per raggiungere i tuoi obiettivi.”
Quando, insieme alle tue compagne, avete iniziato a giocare a football americano a Parco Sempione nessuno avrebbe mai creduto che sareste riuscite a creare una vera squadra e addirittura un campionato e una nazionale. Quali erano i pregiudizi del mondo del football nei confronti delle donne giocatrici?
“Siete il sesso debole per un motivo: vi fate male”, “Sapete solo pascolare in campo”, “Lasciate perdere, su questo campo non potrete mai mettere piede”
Queste sono alcune delle frasi che inizialmente ci siamo sentite dire all’infinito. Abbiamo ricevuto tantissimi “no” e i pregiudizi che li motivavano erano colmi di paura. Paura dell’ignoto, paura delle donne forti e a volte paura che delle donne considerate “fragili” potessero sostenere il peso del campo da football. Ma io e le mie compagne non viviamo seguendo la paura. Noi seguiamo il cuore e il coraggio che ci porta a lottare per quello che amiamo. Non abbiamo ascoltato i pregiudizi e siamo andate avanti con lo sguardo fisso sui nostri obiettivi. “
Lo sport non conosce pregiudizi e questo ce lo dimostri ogni giorno con la tua tenacia. Cosa vorresti dire ai nostri lettori per abbattere tutti gli stereotipi che ancora esistono intorno al tema?
” Siamo atlete e meritiamo di essere trattate come tali. Agli haters dico: venite a vedere una partita o un allenamento e vi ricrederete. “
Quali sono i tuoi sogni e i tuoi progetti per il futuro?
” Tutti i giorni promuovo il mio sport perché mi ha cambiato la vita, mi ha reso una donna e un’ atleta migliore e so che tante ragazze come me possono imparare tanto dai valori che il football veicola. Il mio sogno e quello di creare la prima squadra di football americano femminile tackle nei college americani (che ancora non esiste) e ovviamente quello di eliminare il gender pay gap che c’è nello sport. “
Se potessi per un solo momento tornare indietro nel tempo e incontrare la Nausicaa bambina, cosa le diresti?
” Le direi di celebrare la sua unicità e tutte le sue stranezze. Le direi tante cose ma in particolare: “Non cercare di uniformarti, sei nata per distinguerti e per fare la differenza. Non stare zitta e buona, crea caos, crea un cambiamento e segui il cuore. Vai bene così come sei.”
L’intervista a Nausicaa Dell’Orto è la prima della serie Giosef Pink March. Marzo infatti a Giosef si tingerà di toni “Pink”: un mese interamente dedicato alle donne, alle storie di donne coraggiose che con il loro impegno e la loro determinazione fanno ogni giorno la differenza in questa società.