Erano appena le otto del mattino di quel martedì 31 ottobre 2023, e con il serbatoio dell’auto pieno, ci eravamo proposti di prendere la strada che ci portava fuori dalla vivace Palermo. Palermo era già sveglia da diverse ore mentre ci dirigevamo verso Enna, attraverso un percorso che, lasciandoci alle spalle un paesaggio costiero, ci stava portando verso il profondo interno dell’isola.
Viaggiavamo con la motivazione che caratterizza le prime volte, una porta aperta, un microfono acceso, un primo incontro tra due partner. Sarebbe stata la prima volta che il team di Giosef ESC Palermo avrebbe conosciuto i team membri del Poli Sociali Integrati Sicilia. Era anche la nostra prima escursione insieme.
La conferenza si è svolta all’Hotel Federico II, alle porte della città. Dopo i saluti istituzionali e altri ringraziamenti, i team dei vari Poli Sociali Integrati hanno avuto l’opportunità di mostrare il loro volto, il loro messaggio e di far conoscere la principale motivazione e metodologia che rappresentavano, evidenziando ciò che li differenziava gli uni dagli altri.
I Poli, finanziati dalla Regione Siciliana – Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e del lavoro – all’interno del programma P.I.U. Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento), hanno l’obiettivo di migliorare la qualità e l’accessibilità al sistema dei servizi territoriali (sociali, sanitari, abitativi, lavorativi) e di sviluppare strategie in grado di strutturare un’offerta di servizi utili a prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo accompagnando i cittadini stranieri verso
l’autonomia.
Dopo il light lunch e il ritorno sulla strada, la conclusione danzava nelle nostre menti che il lavoro di questa entità si riflette nella società come un faro, la cui luce illumina le acque turbolente dell’immigrazione. Gli operatori del POLO sono come guardiani di questo faro, guidando le navi di varie storie e culture attraverso l’oscurità dell’ignoto. In questo viaggio, ogni beneficiario è come una nave unica, portando con sé non solo i propri averi fisici, ma anche i propri sogni, speranze e sfide. Il faro del POLO non indica solo il percorso sicuro, ma offre anche un porto di sostegno dove si possono riparare le vele strappate e caricare provviste per il viaggio.
A volte, le onde possono essere travolgenti, e il compito del POLO è agire come un’ancora, fornendo stabilità in mezzo all’incertezza. Proprio come il faro guida con la sua luce, il POLO illumina le opportunità e le risorse disponibili, permettendo a coloro che navigano in queste acque di trovare sicurezza e appartenenza nella loro nuova casa, cioè l’inclusione.
In questo viaggio, il faro del POLO non è solo un simbolo di orientamento, ma anche di compassione e comprensione. Offrono una mano amica, riconoscendo il coraggio e le circostanze di coloro che si avventurano in acque sconosciute e lavorano per costruire ponti che collegano le isole delle differenze culturali.
Immagine del contest per illustratori del programma P.I.U. Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento)
Ringraziamo il Polo Sociale di Palermo per l’invito a questo evento e tutte le persone che sono intervenute: Stefania Congia, Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, seguita da Paolo Amenta, Presidente Anci Sicilia; Maria Letizia Di Liberti, Dirigente Generale del Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali Regione Siciliana; Michela Bongiorno, Dirigente Servizio 3; Francesco Di Venti, Assessore alle politiche sociali del Comune di Enna; Gianpietro Losapio, Direttore Consorzio Nova; Salvatore Cappellano, Iblea Servizi Territoriali; Matteo Biffoni, Delegato Anci Politiche Immigrazione e Integrazione; Saverino Richiusa, Funzionario, Servizio 3.
Autore: Borja Cortés Martínez
Volontari ESC del progetto Giosef @ Palermo | Creating a Cross-Cultural Impact!
